giovedì 2 ottobre 2008

Travis - Ode To J.Smith

A distanza di un anno da "The Boy With No Name" ecco il nuovo lavoro della band scozzese, un ritorno al passato con sonorità care ai fan che hanno proiettato la band verso risultati di altissimo livello e che, a dire la verità, negli ultimi anni la band non ha più raggiunto. Ma ''Ode To J. Smith'' è qualcosa di diverso, è un lavoro nato di getto e che ha messo daccordo tutti i componenti dei Travis. Album con sonorità più ruvide rispetto ai precedenti, si nota già dalla prima traccia "Chinese Blues", si ritrovano suoni più familiari dalla metà del disco in poi, infatti; con l'incantevole "Last Words", riconosciamo il lato malinconico ormai fedele ai lavori di Healy e compagni. In conclusione, un disco di mutazione, eterogeneo, ma che riesce comunque nel complesso a mantenere la rotta dei Travis, da sottolineare la bravura nel cercare strade nuove riuscendo a tenere ben aperte anche le vecchie, (sperimentare ma non troppo). (7)

mercoledì 1 ottobre 2008

Buddy Guy - Skin Deep

Il vecchio blues-man, punto di riferimento perfino per Eric Clapton, propone un nuovo album di 12 tracce imperniate dal suo solito blues esplosivo, da notare le collaborazioni, tutti musicisti all'altezza, proprio con Clapton la bellissima Every time i sing the blues. Tra gli altri ospiti troviamo Robert Randolph con il quale duetta in Out in the woods, Derek Trucks per Skin deep, Quinn Sullivan con l'energica Who's gonna fill those shoes, The Memphis Horns & Willie Mitchell per la traccia d'apertura Best damn fool seguita da Withtrucks & Tedeschi con Too many tears; un cast a dir poco eccezionale il tutto a coronare un album intenso, fatto di riff mai troppo aggressivi ma contrastati da pungenti assoli, da dire che l'ultra 70enne riesce tutt'ora ad emozionare e lo fa con stile, mantenendo intatte le sue radici, album altamente consigliato, disponibile per i più appassionati anche la versione in vinile con doppio LP.(9)